Bianco

Il Pecorino è un vitigno a bacca bianca autoctono delle Marche che col tempo si è diffuso anche nel Sud Italia. In Abruzzo, il Pecorino ha trovato ottime condizioni ambientali, fondamentali per la realizzazione di vini di qualità. La leggenda vuole che il nome sia di origine pastorale: il vino dei pastori. Altre bizzarre teorie, invece, ipotizzano la somiglianza dei grappoli alla testa di una pecora oppure immaginano le pecore particolarmente ghiotte delle sue dolci uve. Le sue note fruttate sono sontuose e calde e si percepiscono sentori di fiori gialli. Non mancano poi note minerali, iodate e di erbe aromatiche come timo e maggiorana. Dopo varie ricerche, studi e tentativi in vigna e in cantina, siamo riusciti ad ottenere un vino Pecorino caratterizzato da una decisa acidità e un’ampia struttura, caratterizzate anche dall’ escursione termica subita dai grappoli durante la permanenza nei nostri vigneti.

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Abbinamenti: formaggi erborinati, frutta secca, legumi, e soprattutto pesce. Non c’è di meglio che stapparlo per un aperitivo vista mare nel nostro bellissimo Abruzzo. Impossibile non averlo ghiacciato sotto l’ombrellone. Con pesca e menta è una garanzia, provare per credere. Abbinalo alla frutta d’estate… è ora di sangria party!
Temperatura di servizio: 8-10 gradi

L’origine del nome “Pinot” deriva dal francese “Pin”, “Pino”, in italiano. La forma del suo grappolo ricorda un piccolo Pino e questa caratteristica accomuna tutti i vini “Pinot”. Nonostante spesso venga vinificato in bianco, abbiamo preferito una breve macerazione delle bucce che donano al vino il tipico colore ramato, detto anche buccia di cipolla. Oltre alla colorazione, questa nostra scelta enologica, favorisce una maggiore complessità aromatica migliorando anche la struttura del vino, mantenendo comunque una spiccata sapidità e una buona acidità, in grado di bilanciare una gradazione alcolica che difficilmente si può trovare nei vini bianchi.

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Abbinamenti: per la sua alta gradazione consigliamo l’abbinamento con piatti di mare, molluschi o baccalà, ma anche con profumi di bosco e quindi piccola selvaggina, funghi, formaggi e carni bianche. Da gustare freddo tra la primavera e l’estate come defaticante dopo una lunga giornata di escursioni in montagna. Oppure a temperatura ambiente durante i primi freddi autunnali.
Temperatura di servizio: 8-12 gradi